Liberlibrorum  - I libri rari e i libri antichi

Cos'è un "libro antico"?

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UnaLibraia
view post Posted on 10/6/2008, 22:50




Prima di poter parlare di "libro antico" bisogna definirlo... operazione non del tutto scontata!
Infatti l'oggetto di cui parliamo è stato definito così solo per comodità, ma si tratta di una definizione che va chiarita accuratamente.

Innanzitutto quando parliamo di libro antico intendiamo "libro a stampa antico", dove "a stampa" esclude tutto il precedente, ovvero il libro (o codice o rotolo) manoscritto e "antico" intende l'oggetto prodotto manualmente, senza l'intervento meccanico nella sua creazione.

Dare una definizione puramente cronologica non basta, perchè il trapasso da una tecnica ad un altra, sia per quanto riguarda il passaggio dalla copia manuale alla stampa prima e sia per il passaggio dalla stampa manuale a quella meccanica poi, non è stato contemporaneo ovunque, si tratta in entrambi i casi di un passaggio fluido, con un lungo periodo di tempo entro il quale entrambe le tecniche hanno coesistito.

Fatte queste doverose premesse possiamo dire che il per "libro antico" possiamo genericamente intendere quello prodotto dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili, intorno agli anni quaranta del Quattrocento e fino ai primi decenni dell'Ottocento, quando la macchina continua per la produzione della carta, la macchina piana da stampa, la rotativa e la monotype trasformarono la produzione del libro in un processo quasi esclusivamente meccanico.
Il primo impiego commerciale di un torchio meccanico risale alla notte fra il 28 ed il 29 novembre del 1814 per la stampa del quotidiano londinese The Times. L'uso della produzione meccanica, iniziata per la stampa dei giornali, solo lentamente si estese anche alla produzione di libri. La prima macchina stampatrice importata in Italia cominciò a funzionare a Torino nell'officina di Giuseppe Pomba nel 1830, ma ancora nel 1850, a parte Torino, l'industria tipografica italiana era essenzialmente un'attività artigianale.

Così, per ben quattro secoli, i libri si stamparono a mano, e con procedimenti quasi inalterati, tale era la perfezione dei mezzi di produzione raggiunta nei primi decenni della storia della tipografia.
All'interno di questi 4 secoli gli studiosi, sempre per comodità, hanno operato ulteriori distinzioni:
la prima e più importante è quella tra gli incunaboli e tutto il resto dei libri. Mentre le ulteriori distinzioni (cinquecentine, seicentine ecc.) nascono più per comodità di definizione che da un vero effettivo rapporto con l'oggetto giacché non ci sono sostanziali mutamenti nel processo di produzione che rimane invariato, come abbiamo già detto, per quasi quattrocento anni.



Edited by GataLoca - 25/7/2008, 09:25
 
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